Cibus Connect

Cibus in un giorno: cosa ho visto e cosa ho mangiato

“Cibus connect è un evento dedicato al meglio del FOOD made in Italy, riservato ai principali professionisti del settore agroalimentare”.

In questi termini si presenta CIBUS, che si è svolto a Parma nei giorni del 10-11 Aprile. In quanto LargoBaleno ho deciso di passarci una intera giornata, ed eccomi a raccontarvela nel caso foste curiosi di sapere cosa ho visto.

La fiera è strutturata in due padiglioni, nei quali gli espositori sono pronti a raccontare le proprie attività. Piccola premessa: quando sono arrivato c’era il diluvio, e mi sono catapultato correndo all’interno dimenticando di fermarmi al bancone delle informazioni per ritirare la mappa. Il mio Cibus è iniziato così: all’avventura tra le varie aziende. Le aziende erano davvero tante, oltre 700. Alcune più note, altre che si sono proposte come dei veri e propri tesori da scoprire. Perchè diciamocelo: l’Italia è ricca di tante piccole realtà agroalimentari che riescono a renderci uno dei paesi più interessanti al Mondo. E lo confermano il numero di presenze internazionali alla fiera.

Cibus azienda agricola olio Geraci
Per citare alcune di queste aziende che mi hanno particolarmente colpito, l’oleificio Geraci. Si tratta della storia di una famiglia siciliana, la cui azienda risiede a Partanna, in provincia di Trapani. Una storia fatta di passione, di genuinità, di senso di appartenenza alla propria terra. Una azienda che fa della produzione dell’olio una vera e propria arte, testimoniata anche dall’utilizzo di splendide oliere in ceramica dipinte a mano.

Oppure l’Azienda Agricola il Vulcino, di Riminino Canino (VT). Al confine tra il Lazio e la Toscana, è una zona di grandi tradizioni agroalimentari, a partire dall’epoca etrusca. Ho avuto il piacere di parlare con la titolare dell’Azienda, Eugénie Kunst, una signora di origini olandesi dal sorriso coinvolgente e dall’evidente amore per i propri prodotti. Tra i tanti, mi ha iniziato all’aglio nero: si tratta di un aglio fermentato ed ossidato, dalle incredibili proprietà organolettiche. Ma soprattutto da un sapore originale e delizioso. Un aglio che sa anche di liquirizia. Un prodotto che va assaggiato in purezza, come ho fatto io, per scoprirne la vera portata rivoluzionaria.

O ancora Malandrino, l’oleificio Serra Marina. Per descrivere questa azienda basta citarli: “Quando gli ulivi nascono dalla terra e respirano il mare”. Il mare del Cilento, quello di cui tutti si innamorano a prima vista. Compreso Gennaro Malandrino, Maestro Oleario che nel 1952 ha avviato l’azienda. Quella stessa azienda che oggi è diretta da una generazione tutta al femminile, e che promuove un brand romantico e poetico nella sua veridicità. Si chiama “Terramare”, ed è dedicato al Cilento stesso: una Terra Amara, una Terra da Amare, una Terra a Mare.

Non solo aziende, a Cibus anche le innovative Start Up.

A partire da Cooki, un software che permette agli operatori di comunicare le informazioni dei propri prodotti, rispondendo alle richieste della normativa in modo semplice e veloce, ma soprattutto corretto. O ancora Reolì, una crema di olio di oliva e burro di cacao che mantiene inalterate le proprietà benefiche dell’olio in un formato diverso dal solito, e quindi più facile da utilizzare spalmato sul pane o per fare dolci. Per arrivare a Mashcream, un metodo alternativo di preparare un delizioso gelato, che per semplicità definirei “gelato alla piastra”. Davvero alternativo e davvero delizioso, fidatevi.

Cibus è anche formazione ed informazione.

Conferenza ESCAPE a Cibus

Non mancano infatti seminari e conferenze. Alcune solo su invito (è impossibile corrompere i bodyguards, lo so perchè ci ho provato senza successo), altre aperte al pubblico dei visitatori. Ne ho seguita una ed ho trovato davvero interessante il format ideato per questa edizione di Cibus di unire la parte formativa a quella informativa. Inoltre il livello dei contenuti non delude le aspettative. Ho sentito parlare di come “italian sounding” e contraffazione incidono sull’export dei prodotti made in Italy; di come una azienda agisce per preservare il territorio; di quali figure possano essere interessanti ad oggi.

Ed infine i cooking show.

Non può esistere Cibus senza cibo cucinato in diretta. Erano molte le postazioni fisse dove i cuochi delle varie aziende cucinavano coinvolgendo i visitatori. Ognuna con le proprie specificità. Tutte accomunate da una grande voglia di aprirsi al mondo e di mostrare e dimostrare come i propri prodotti siano in grado di soddisfare le esigenze di ogni consumatore medio. Ho persino assistito ad una lezione sulla preparazione dei cioccolatini tra i più famosi al Mondo: i Baci Perugina. E’ stata una esperienza unica, partendo dalla storia del cacao: voi lo sapevate che in origine si usava berla come un infuso e che solo a metà del 1800 è stata trasformata in cioccolato? Il Maestro Cioccolatiere è poi passato ad esporre le varie fasi di preparazione del cioccolatino, compresa quella tanto temuta (ed effettivamente complessa) del temperaggio del cioccolato.

 

Tirando le conclusioni, Cibus è un evento davvero valido che permette alle Aziende di raccontarsi, e agli operatori economici di confrontarsi e formarsi. Non è un evento aperto al pubblico, anche se a mio avviso sarebbe utile per tutti dedicare una giornata anche ai consumatori. E’ senza ombra di dubbio un punto di partenza per rafforzare il Made in Italy sul mercato mondiale.

Spero che vi siate tolti un po’ di curiosità con questo post, altrimenti…scrivetemi e cercherò di rispondere a tutte le vostre domande!

1 Comments

  1. Ho mangiato benissimo al Padiglione Cibus, nella pizzeria di Alce Nero Berbere pizza pluripremiata, fatti con ingredienti biologici, decisamente molto digeribile. Una delle pizze piu buone che io abbia mai mangiato in Italia. Altrettanto buoni gli hamburger vegetariani mangiati al Padiglione dell’Olanda: buono quello alle alghe, ma secondo me ancora piu delizioso e saporito quello ai pomodorini.

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