Di quella volta in cui ho cucinato le orecchiette – Capodanno parte 2

31 Dicembre 2015 – La fine di un’era

Caro diario,

stanotte ho sognato. Deve essere merito del fatto che abbiamo visto Mulan alle fino alle 2 di notte, orario indicato per la messa in onda di cartoni animati secondo i dirigenti Rai. Mi sveglio, mentre gli altri ancora dormono, per fare tappa in bagno con la quiete della mattina. Ed anche senza il caffè quarta, mi sento pieno di vita, tanto da farmi cantare “Se cercate un fatto io ve lo darò” in piedi sul divano, proprio come Mulan.

Andiamo a fare colazione, al solito bar, che però è pieno di gente e quindi consumiamo in piedi al bancone, che è una cosa che solitamente odio nei posti affollati. Un LargoBaleno come me si sente come una acciuga in scatola anche nei posti spaziosi, figurarsi nella folla! Inutile dirlo: ordino un caffè ed un pasticciotto. Guardiamo la città, con più calma, e poi decidiamo di vedere il mare. Non che io lo ami particolarmente: è una peculiarità di noi LargoBaleni, che ci sentiamo più a nostro agio su un aereo in mezzo alle nuvole piuttosto che sulla spiaggia, ma visto il freddo glaciale della puglia non dovrò mettermi in costume, quindi va bene.

Arriviamo a Porto Cesareo (o San Cesareo?) e ci affacciamo su uno spettacolare scorcio sullo Ionio. Facciamo tutto quello che fanno i bambini al mare: scritte sulla sabbia, foto, tocchiamo l’acqua col rischio di finirci dentro, corriamo e franiamo. E poi il miraggio: un bar con tanto di terrazza che si affaccia sul mare. Sono le 5, fa freddo, e tutto sembra ideale per un buon tè caldo. Quel bar ha anche gli infusi lipton agli agrumi! Ne prendo uno, e lo bevo mentre parliamo del futuro e delle nostre aspettative per l’anno nuovo. Siamo 5 persone, tutte estremamente diverse, vuoi per cultura, luogo di provenienza, personalità. Ed è quello che rende speciale il nostro gruppetto.

Personalmente chiarisco che ho delle aspettative per il 2016, alcune delle quali terrò segrete. Sono fatto così: mi piace parlare, ma mai troppo approfonditamente di me. Tra le aspettative che posso enunciare ci sono: un viaggio, la laurea, rinnovare l’iscrizione in palestra. Tutte cose allegre per le quali lotto da un po’ di tempo, insomma. E devo dire la verità: con il tè caldo nelle mani, che non avrei mai sognato di tenere al mare, il tramonto rosso e quelle facce amiche, è tutto un po’ più facile. Capisco perchè la Regina Elisabetta apprezzi così tanto il culto del tè delle 5: in queste condizioni lo berrei anche tutti giorni!

Rifletto: del Salento sono rinomati “lu sule lu mare lu ientu”. Il freddo non è mai contemplato, ma dovrebbero inserirlo, quantomeno per correttezza.

Congelati torniamo a casa: la nostra Lecce. Una tappa al supermercato è d’obbligo, dato che dobbiamo ancora decidere cosa mangiare per il cenone!

Parlando scopro che in Sicilia si usano i tortellini, mentre a Roma ed a Bari il pesce. Ma in fondo sono usanze familiari. Noi LargoBaleni per Capodanno abbiamo un menù invidiabile, che unisce i gusti di 20 persone e rende felici. Quest’anno per me sarà diverso. Niente lasagne, arrosto e patate fritte. Niente fegatini, crostini, insalata russa. Ma non per questo sarà un Capodanno peggiore.

Ci aggiriamo nel supermercato stranamente deserto. A Pisa a quell’ora per il giorno di Capodanno ci sarebbe da fare a botte per trovare anche solo una confezione di uova. Ed ecco l’illuminazione per il menù: orecchiette al pomodoro e lenticchie, ed una meravigliosa torta pan di stelle.

Torniamo a casa, ed io sono l’addetto ai fornelli. Ne funziona 1 su 4. Inizio dal sugo al pomodoro: taglio la carota ed il sedano, e quando vado a mettere l’olio nella padelle mi accorgo che è olio di soia. Non so per quale strano motivo in una casa in Puglia decidano di mettere l’olio di soia. Che l’incubo Xylella vada contro le tradizioni? Più probabilmente il proprietario di casa è maniaco di prodotti alternativi (io sono a favore di tutto, ma che in Puglia si utilizzi l’olio di soia in una casa in affitto, no!). Pronta la salsa al pomodoro, mi dedico alla cottura delle orecchiette. L’acqua impiega tipo 2 ore prima di arrivare a bollore, perchè il fornello funzionante è piccolo. Sto per buttare le orecchiette, ma viene a fermarmi uno dei ragazzi del gruppo, l’unico pugliese per altro, che proprio per le sue origini pretende di essere lui a compiere il fatidico gesto. Poi torno io al comando con una raccomandazione: “trattale con gentilezza”.

Ceniamo. Le orecchiette sono buone. Certo, a casa, con gli ingredienti giusti, avrei fatto di meglio, ma non c’è male. Ricevo i complimenti dal pugliese. E dentro di me accresce la mia autostima da LargoBaleno, che nato in Toscana cucina delle orecchiette giudicate sufficientemente buone da un pugliese. Mi sento un po’ come uno dei tanti cuochi alle prime armi davanti a Carlo Cracco. Solo che non vinco niente.

Dopo le orecchiette, preparo la torta. In realtà è già pronta. E’ una torta confezionata al cioccolato, sulla quale puoi posizionare le stelline di zucchero a formare i disegni o le scritte che preferisci (http://www.pandistelle.it/prodotti/torta). Io ci scrivo la nostra frase: Expo New Year! Proprio perchè ci siamo conosciuti tutti ad Expo, ed in così poco tempo siamo comunque diventati grandi amici. E’ stranamente buona, dall’inconfondibile gusto di pan di stelle, che non è solo cioccolato, ma è qualcosa di diverso, di invitante.

La mezzanotte si avvicina. Scendiamo in Piazza S.Oronzo dove il presentatore sfoggia le sue scarse doti di comico. Forse è meglio Gigi D’Alessio. Forse vedere il Sindaco con il suo Assessore rappare sul palco sono uno spettacolo unico. Ad ogni modo, balliamo su quelle canzoni di cui non capisco le parole. Arriva la mezzanotte e ci fanno la doccia con lo spumante. Che spreco! Iniziano a lanciare le bombe, senza neanche passare per il trenino: Lecce, mi deludi!

Torniamo in casa per brindare all’anno nuovo e ci mangiamo le lenticchie, che secondo la tradizione porterebbero soldi. Non che sia avido, ma qualche soldo in più non farebbe male!

A metà bicchiere di spumante sono già poco sobrio. Noi LargoBaleni quando beviamo non diventiamo allegri (anche perchè lo siamo già nella normalità delle cose), ma diventiamo pensierosi e quindi tristi. Ma ci sono le lenticchie. E facciamo un trenino privato in casa. Spengo il telefono per non essere sommerso dai messaggi, e faccio arrabbiare MammaBaleno perchè non le do gli auguri in diretta.

Sono troppo stanco! Ed è tardissimo. Anche Gigi D’Alessio ha lasciato il palco per andare tra le braccia di Morfeo.

A letto penso al 2015. Non è stato affatto male come anno. In ambito lavorativo ho fatto molte cose, ed ho avuto piccole soddisfazioni, che per me sono enormi. C’è stata la parentesi di Expo, che mi ha fatto conoscere tante persone bellissime, ed un po’ di me che ancora non sapevo. La mia carriera universitaria ha preso una piega se non buona ma almeno decente (per quanto abbia bocciato l’ultimo esame del 2015). Sono stato in Irlanda, dove non avevo mai neanche puntato gli occhi. Sono zitello, si, ma per un LargoBaleno rientra nella normalità dei fatti.

Spero che anche il 2016 possa essere all’altezza delle mie aspettative.