Il brunch della domenica

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Come ogni domenica, non sarei rimasto a letto a dormire.

E’ un periodo fortunato il mio. Forse Paolo Fox aveva ragione: il 2016 non è poi così male. Un indicatore di questo andamento positivo è senza dubbio il fatto che passi le mie domeniche fuori dal letto e lontano dai libri. Sbaglia chi dice che la domenica è fatta per poltrire e basta: per chi non ha mai un attimo libero, è piuttosto l’occasione giusta per fare qualcosa di diverso.

La mia domenica è iniziata con una passionale chiacchierata con il TomTom: un botta e risposta epico che si è concluso con l’arrivo a destinazione con soli 15 minuti di ritardo ed una delle mie canzoni preferite del momento a palla, Est ce que tu m’aimes di Maitre Gims.

Oh, giusto: mi sono dimenticato di dirvi qual è stata la destinazione! FIRENZE. Io ho un debole per Firenze, perchè è una città bellissima, perchè ci sono musei invidiabili, perchè le persone sono simpatiche, perchè ci sono tutti i negozi che si possano immaginare, e perchè c’è il DolceLab! Amo Firenze, ma solo quando ci vado in treno. Stavolta non è andata così: io, il TomTom, una Panda disastrata, due amiche pessimiste ma tanto dolci (anche se non mangiano dolci), ed una Firenze caotica. Lo so, Roma è peggio, ma nei miei sogni dovrebbero esserci dei mezzi di trasporto alternativi, meno strade ed autostrade, meno inquinamento, più verde e soprattutto meno caos.

Ad ogni modo, ad aspettarci a Firenze c’era Anna, che nel giorno del suo compleanno ha deciso di regalarci un’esperienza unica: un brunch! Non sono appassionato di brunch, non perchè non mi piacciano, ma semplicemente perchè nella vita di tutti i giorni sono difficili da organizzare e gestire.

Per chi non lo sapesse, i brunch sono dei pasti a metà tra la colazione ed il pranzo (ed è l’unione delle parole inglesi breakfast=colazione e lunch=pranzo). In pratica dei buffet dolci e salati dove si può trovare davvero di tutto. Ed Anna è la maestra indiscussa in queste cose. Lei è sempre stata quella con più capacità organizzative, e con più fantasia. Io mi limito a mangiare ed al massimo ad apparecchiare la tavola con il classico piatto in cui verso il cibo senza un particolare ordine. Non a caso Anna ha fatto di questa sua passione e dote il proprio lavoro.

No, non è una organizzatrice di brunch! Organizza eventi, proposte di matrimonio, e tutto quello che si possa immaginare. Forse anche di più. Se foste curiosi di scoprire cosa fa Anna, o aveste bisogno di lei, questa è la sua pagina facebook: https://www.facebook.com/shinemomentevent/

Come è stato partecipare al brunch di Anna? Una esperienza fantastica, che mi ha riportato alla mente il libro di Alice nel paese delle meraviglie, quando la protagonista arriva alla tavola del tè. E’ una delle capacità di Anna: riesce a concretizzare le fantasie ed a trasformare i sogni in realtà, senza l’utilizzo di una bacchetta magica.

Sotto un albero dirimpetto alla casa c’era una tavola apparecchiata. Vi prendevano il tè la Lepre di Marzo e il Cappellaio. Un Ghiro profondamente addormentato stava fra di loro, ed essi se ne servivano come se fosse stato un guanciale, poggiando su di lui i gomiti, e discorrendogli sulla testa.

Immancabili al banchetto i pancakes, da farcire con bacon (o altri salumi) e formaggio spalmabile oppure con sciroppo d’acero, seguendo la tradizione americana. Ma anche muffin ai pomodorini secchi, schiacciata, pizzette, tramezzini, e degli adorabili cestini ripieni d’uovo (di cui vi darò la ricetta prossimament). E poi ancora yogurt, cereali, croissant, biscotti. Per i più salutisti, degli spiedini di frutta fresca, che per i meno salutist potevano essere inzuppati nella fonduta di cioccolata. Ed infine il re della tavola di questo brunch all’italiana: il Pandoro!

Credetemi, è stata un’esperienza unica.
Motivo in più per amare Firenze, anche se il TomTom per colpa dei mille lavori sulle strade mi ha fatto perdere al ritorno e perdere mezz’ora nel traffico!