The Tea: sapori del mondo nel centro di Torino

“Vuoi che partiamo subito per la nostra avventura”, domandò Peter Pan, “o preferisci prendere il tè?”.

“Prima il tè”, rispose Wendy.”
(Peter Pan)

 

Il tè e le spezie sono i primi alimenti che mi vengono in mente quando si parla di viaggio, perché riescono a raccontare una storia, una tradizione di posti più o meno lontani, ma allo stesso tempo hanno una propria identità che li identifica e ne esprime la personalità. In passato l’utilizzo stesso di questi alimenti nella cucina italiana era frutto di un viaggio: quando i fornelli si sono aperti ai mondi lontani, alla cultura di altri continenti, una pratica apparentemente strana si è fatta strada nella nostra vita, ed oggi è un rito irrinunciabile.

Tè e spezie con i loro colori accesi e diversi raccontano proprio di questa magia che è racchiusa da ogni viaggio. Bere un tè è un po’ come uscire di casa per camminare sotto la pioggia con il solo scopo di percepire l’acqua scorrerci lungo il viso, o come salire su un treno con la convinzione di andare in una città industriale e ritrovarsi a percorrere porticati storici che farebbero sentire giovane persino una persona anziana.

Ecco, la mia avventura da The Tea è iniziata più o meno così: dopo un pranzo etnico ed un caffè filtrato a freddo ho conosciuto questa realtà che nasce come un’idea, ovvero che il tè non è un mero prodotto da vendere in base alle richieste dei clienti, ma che è un alimento dotato di una propria storia da raccontare. Lo ammetto, la passione verso il prodotto è la cosa che più mi ha colpito di The Tea, tanto che l’indomani mattina ho deciso di sfidare la neve ed il navigatore che funzionava a tratti per andare a vedere in prima persona se rispecchiava quella descrizione accurata che mi era stata proposta.

E’ stato un bene che ci fosse la neve. Il freddo porta a bere bevande calde, io da appassionato prediligo infusi e tè. E poi ha permesso alla tecnologia di funzionare male, così mi sono perso ed ho riscoperto il gusto di chiedere indicazioni per strada, compresa la speranza di non incontrare quelli che rispondono in automatico “alla prima gira a destra e poi sempre avanti” solo per il piacere di mandarti fuori strada. Camminando con lo sguardo rivolto a tutte le bellezze che Torino offre come città, mi sono anche imbattuto in un bellissimo affresco, una sorta di insegna “Vermouth e Liquori” in Piazza Palazzo di Città, anticamente chiamata “Piazza delle Erbe”, perché pare vi vendessero proprio delle spezie. Segno che ero sulla buona strada insomma!

The Tea si trova poco distante, in Via Corte d’Appello 2. E’ un locale intimo e familiare, e non è un modo carino per dire che non ci sono 10 tavoli, ma uno ben posizionato che lascia lo spazio al cliente di apprezzare la vasta gamma di prodotti e specialità, bensì è un rimando alla cordialità di proprietari, lavoratori e clienti. E’ un’idea che ormai ho fissa in mente: ogni locale ha la clientela che più si rispecchia nei proprietari, e da The Tea mi sono sentito subito a mio agio. Ed affamato.

La prima cosa che ha attirato la mia attenzione è stato l’angolo dei dolci. Sfoglie e cornetti di tutti i tipi affiancati da una selezione di tè e soprattutto da una scritta che sembrava leggermi nel pensiero, uscita direttamente dalla storia di Alice nel Paese delle Meraviglie: “Time for tea”. Ho ordinato subito il mio tè al gusto biscotto: tè nero cinese, scorze di limone, petali di girasole, scaglie di vaniglia. Quello che mi è stato spiegato è ideale per colazione. Nella mia mente si è formata subito una storia parallela: mi sono immaginato una nonna cinese che impasta con le pani vissute quegli ingredienti appetitosi con l’amore e la delicatezza che solo nonne hanno per i nipoti, con la consapevolezza che una colazione fatta in casa è il massimo della vita. Ecco, quella stessa nonna ha poi trasformato i biscotti appena sfornati nella miscela di un tè.

Forse ero solo suggestionato dalla storia che mi ero costruito nella mia mente, forse era l’ambiente caldo ed accogliente, ma un tè del genere è riuscito a scaldarmi nonostante la neve che mi ricopriva in stile Yeti (perché io da bambino ribelle che non ha mai visto la neve cadere mi sono rifiutato di usare un ombrello).

Oltre alle sfoglie ed ai cornetti, da The Tea è possibile assaporare i dolci tipici del Piemonte: dalle melighe ai baci di dama. E per chi non ama il dolce (non so come possiate, ma so che esistete) c’è anche una sezione dedicata al salato con tramezzini ed altre leccornie che rispettano la tradizione ed il buon gusto.

La parte più suggestiva di The Tea è a mio avviso l’esercito delle spezie: per i colori, per i profumi, per i mille modi in cui possono essere utilizzate in cucina. Ed anche se io non sono bravissimo ad usarle nei miei piatti, la voglia di provarle tutte è stata immediata, soprattutto per l’assortimento raro (citandone alcune: miscela tahitiana, wasabi d’hataka, baharat, african rub). Penso che questo sia il modo migliore per intendere la globalizzazione: il saper vivere con la curiosità di scoprire il mondo, e con la possibilità di assaporarne i sapori grazie ad un posto come The Tea.

Infine il prodotto principale: tè, infusi e tisane. Ce ne sono davvero di ogni tipo, capaci di soddisfare tutti i palati. Questo non significa però che troverete per 12 mesi all’anno gli stessi prodotti. Ecco un altro aspetto interessante che mi ha colpito di The Tea, il rispetto per la stagionalità dei prodotti. Ed una sorta di missione che questo locale ha intrapreso, quella di educare il cliente, il singolo bevitore di tè, a seguire le disponibilità della natura ed i ritmi forse meno commerciali, ma sicuramente più sani, che ne derivano.

Non vi farò quindi l’elenco di possibili gusti che potrete trovare in negozio (o che potete acquistare online), mi limito a rimandarvi al sito internet che può soddisfare ogni vostra curiosità: http://www.thetea.it/negozio/

Solo quando ho chiuso la porta del negozio, con la pancia piena e la macchina fotografica scarica, mi è sorta una curiosità: cosa c’era prima di The Tea? Mi sono informato utilizzando la scarsa connessione che avevo ed ho scoperto che è stato una “Moderna Torrefazione”, ma ancora prima una bottega che vendeva materiale per la scrittura. Ecco, forse quello spirito di benessere che provavo è dovuto a questo: scrittura e tè uniti in un mix incredibile. Che è un po’ quello che sono io: un foodblogger che mangia davvero, un LargoBaleno.

Fatemi sapere se vi capiterà di passare da The Tea e se avete avuto le mie stesse belle impressioni!